Scelsi una pietra a caso e la lanciai verso il lago.Restai immobile ad osservare incantato le increspature dell’acqua che si diramavanoconcentriche in ogni direzione. Onde in movimento.Mi strinsi le braccia attorno al petto e volsi lo sguardo alla volta celeste che, priva diinquinamento luminoso, sembrava così vicina e penetrante. -Non riesci a dormire, vero?-Mi voltai…
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L’incontro era previsto per le 21.00 nel parcheggio del centro commerciale, ma come al solitoarrivai con quindici minuti di anticipo. Scesi dall’auto e mi accesi una winston rossa.In quel mondo digitale forse ero rimasta l’unica persona a fumare ancora analogico.La condensa del clima di febbraio aggiungeva una consistente nuvola di vapore al fumo passivoche usciva…
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